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04 gen 2019

La Torre aragonese



Oggi i fruitori di Torre Guaceto possono ammirare una Torre completamente rinnovata ed al suo interno l’imponente installazione storico-artistica di una nave romana realizzata per la Riserva da uno dei più famosi maestri d’ascia di riferimento in Italia, Mario Palmieri. E’ stato realizzato proprio questo tipo di imbarcazione da trasporto in scala 1:1 per via di evidenze archeologiche rilevate nelle acque dell’Area Marina Protetta che raccontano dell’utilizzo di questi mezzi per il trasporto in anfora di olio e vino.
Il nuovo allestimento della Torre Aragonese ha reso possibile fare del luogo simbolo della Riserva, un vero e proprio museo.
È prevista la possibilità di effettuare attività guidata all’interno della Torre Aragonese previa prenotazione obbligatoria. 
Per ricevere informazioni ed effettuare prenotazioni, rivolgersi al 331/9277579.

Torre Vicereale a base troncopiramidale, con tre caditoie con archetto per lato, è composta da due vani non comunicanti tra loro, divisi dall’esterno da un cordolo a toro. L'ingresso esterno, è ora inglobato in una costruzione ad un piano fuori terra che si addossa alla torre.
L'interno, al piano Primo, è costituito da un'ampia stanza con copertura a botte di notevoli dimensioni. Da qui e possibile accedere alla copertura attraverso una scala in legno.
Rispecchia le caratteristiche essenziali delle torri del Regno, fatte costruire nel 1563 per ordine della Regia Camera.
La torre esisteva già dall’epoca degli Orsini Conti di Lecce, nel 1440. La sua posizione, oltre a far parte del sistema difensivo costiero, è intimamente legata ad altre torri interne che costituiscono il nucleo principale del castello di Serranova e della masseria Baccatani e Torre Regina Giovanna.
La torre fu rimaneggiata nel 1536 e nel 1654 a spese delle università vicine che beneficiavano della sua guardia, quali S. Vito, Latiano e Carovigno.
Armata nel 1509 da un pezzo di sei libbre, negli anni 1678-9 faceva parte dei beni che la Commenda di Mareggio (Ordine di Malta) possedeva nel feudo detto, appunto, di Guaceto.
La torre, ancora per il suo servizio di guardiania divenne oggetto di contesa tra le università di Carovigno e S. Vito nel 1719.


Responsabile dei recenti lavori è l’architetto Antonio Vetrugno, mentre i contenuti artistici e tecnologici sono stati realizzati dal consorzio CETMA e da “Wild’Art” di Massimiliano Lipperi

Foto: Giuseppe Lanotte



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