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16 set 2015

Traversine ferroviarie dismesse. La risposta del Consorzio



In riferimento alle notizie di stampa recentemente uscite circa la presenza di traversine ferroviarie inquinanti presso la zona umida di Torre Guaceto si espone quanto segue.
L'utilizzo di tali traversine per il consolidamento di un sentiero all'interno della zona umida ai fini della prevenzione antincendio risale agli inizi degli anni 2000, attraverso un finanziamento statale di cui fu beneficiario il Comune di Carovigno prima della nascita della Riserva e utilizzato dallo stesso per la realizzazione di primi interventi di conservazione dell'area. 
Tali traversine subirono un trattamento per evitare il rilascio del creosoto, un olio derivante dalla distillazione del catrame di carbone, dall'azione funghicida e insetticida. Quanto sostenuto negli articoli è che tali traversine inquinino rilasciando il creosoto presente, senza però fare riferimento ad evidenze o risultati di monitoraggi effettuati. 
Si sottolinea come, dal 2001 ad oggi, l'area interessata sia oggetto di monitoraggio sia da parte del Consorzio di Gestione sia da parte dell'Arpa Puglia, che ha un punto di prelievo per il monitoraggio marino costiero nelle vicinanze. Non è mai risultata la presenza di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) nelle acque della zona umida o in nessuna altra area di Torre Guaceto, né i maggiori descrittori biologici (primi fra tutti i macroinvertebrati) hanno evidenziato fenomeni di inquinamento. Il creosoto, infatti, tende ad accumularsi lungo la catena alimentare (bioaccumulo), andando a determinare un progressivo avvelenamento fino agli animali superiori. In sostanza, se anche sopravvissero i macroinvertebrati o le piante, gli uccelli e i rettili che popolano la zona umida presenterebbero problematiche derivanti dalla presenza di idrocarburi. Ma questa non è la situazione attuale della zona umida, che invece gode di ottima salute, come dimostra la frequentazione dell'area da parte degli uccelli.
- La presenza di quelle trasversine è più un problema da un punto di vista paesaggistico, non sicuramente ambientale. - afferma il presidente Enzo Epifani - La scelta, effettuata nel passato, alla luce delle nuove soluzioni tecnologiche per la resistenza dei materiali utilizzabili, è ormai obsoleta e potremo sostituirle utilizzando le nuove opportunità offerte dai fondi strutturali 2014/2020.- conclude il presidente.
Il Consorzio di Gestione, negli anni, ha dimostrato con i fatti e i risultati ottenuti che la conservazione all'interno dell'area è efficace ed è il primo obiettivo dell'ente e che l'attenzione verso le problematiche ambientali presenti all'interno dell'area è alta e gestita con competenza. Dimostrazione di ciò è che oggi escono contemporaneamente notizie circa l'avvio dell'inchiesta da parte della procura di Brindisi sull'autorizzazione alla messa in esercizio del Depuratore Consortile di Contrada Bufolaria, sulla base della denuncia fatta dal Consorzio a settembre 2014, prima dell'avvio dell'impianto. Il Consorzio ha sempre lavorato in questi anni con attenzione su questa tematica, avendo un atteggiamento fermo su quelle che fossero le esigenze ambientali dell'area protetta, ma dimostrando collaborazione verso le altre istituzioni coinvolte in questa vicenda, nell'interesse di individuare le soluzioni più veloci ed efficaci per la risoluzione della problematica. Tale collaborazione, dovuta per il rispetto dei ruoli di ogni istituzione coinvolta, è stata spesso utilizzata all'esterno per attaccare l'ente, colpevole secondo le accuse, di non avere a cuore le sorti di Torre Guaceto per non specificati e indicibili secondi fini. 
Pertanto, sarebbe opportuno da parte di tutte le persone o organizzazioni che hanno a cuore le sorti di Torre Guaceto, di placare l'ansia da denuncia di clamorosi inquinamenti presenti nell'area e taciuti dal Consorzio, che ogni giorno lavora per la sua conservazione, con un maggiore approfondimento delle tematiche affrontate e una ricerca di dati scientifici a supporto delle proprie affermazioni, per evitare di accusare, come in questo caso, la più autorevole e antica associazione ambientalista mondiale di essere falsa negli scopi e nelle azioni che compie, rispetto alla tutela ambientale.


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